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TAGGHJATE

50,00 35,00

L’Imprinting e il Contesto territoriale

Illustrato a Colori

Giovanni Carafa

Pag. 245 – Formato 21 x 30

Descrizione

“Il libro è la sintesi di una lunga gestazione di circa cinquant’anni del rapporto d’amore con le Tagghjate, con una testimonianza storico, ambientale e paesaggistica che connota l’essersi rivelata identità di territorio. Un amore iniziato inaspettatamente e inconsciamente in età adolescenziale e via via assunto alla maturità fino a divenire esigenza di condivisione sociale. L’oggetto dell’innamoramento è il complesso di vecchie cave di tufo site in territorio si San Giorgio Jonico (Taranto), a valle del versante Ovest del Monte Belvedere lungo la SP. 109 San Giorgio Jonico-Pulsano e dismesse dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso. Se la personale sensibilità attitudinale generale verso il bello sollecitata dai primi orientamenti educativi della locale scuola media poteva occasionalmente e limitatamente bastare, apriva, però, anche ad un imperativo, un rimando ai necessari successivi tempi formativi capaci di assumere appieno l’intero variegato valore Tagghjate. Il continuo stimolo istituzionale di studio all’esercizio di una lettura estetico-formalistica della realtà oggettuale non poteva che garantire un’attenzione privilegiata verso le Nostre. Così, ritrovato quale necessità dello spirito il primo movens, la fascinazione di concretezza operativa muoveva passi più maturi verso l’interpretazione del segno-Tagghjate. La timida lettura iniziale dopo i vari cauti ma mirati eventi individualistici col tempo è dovuta emergere con forza sociale in virtù di una registrata insufficiente diffusione del contenuto che i fidati mezzi fino ad allora adottati avevano potuto. In un batter d’occhio gli argentei anni e, anche su sollecitazioni altrui, pur avendo riscontrato che un minimo di diffusione del portato valoriale Tagghjate era stato assunto alla coscienza collettiva locale, anche se spesso fuorviato, occorreva ora lasciare un segno tangibile alle nuove generazioni che invece, riscontravo nulla avevano in merito ricevuto dai propri padri. Di qua, il libro, un segno materiale che possa rendere il senso di un discorso più ampio che collochi le Nostre all’interno di un contesto iniziato circoscritto allo specifico territoriale e via via rivelatosi necessitante di una collocazione culturale più ampia, coinvolgenti le località viciniori. Ho raccolto il materiale documentario da me personalmente prodotto in questo ultimo decennio e organizzato secondo una unitarietà tematica ormai finalmente assunta alla maturità della coscienza. Dopo una doverosa articolata minuziosa “Presentazione” che spiega le motivazioni a sostegno dell’opera editoriale e la relativa organizzazione, il libro si apre con 4 capitoli seguiti da 7 appendici documentarie e corredato da illustrazioni a colori, 18 nel testo e 191 fuori testo di cui 26 specificatamente dedicate alle Tagghjate con didascalie anche opportunamente argomentate. Il primo capitolo è brevemente dedicato alla iniziale “Fascinazione”, quella adolescenziale, mentre, il secondo e terzo, molto corposi e costituenti il nucleo concettuale del contenuto, trattano rispettivamente del “Contesto territoriale delle Tagghjate” e della proposta personale di Progetto di recupero e valorizzazione “Notturno alle Tagghjate”. Il quarto capitolo, “Epifania di un dono” riporta le amorevoli vicende che hanno accompagnato la genesi di una particolare stampa d’arte xilografica originale (Tagghjate a Sangiorgio) di mia produzione della quale ho diffuso il contenuto estetico-interpretativo delle Nostre. “Il Contesto territoriale delle Tagghjate” – anche in vista di un eventuale coinvolgimento valoriale progettuale di Agenzie di Viaggio territoriali locali – analizza un ipotetico “itinerario turistico” interistituzionale tra le comunità viciniori di San Giorgio Jonico, Roccaforzata e Faggiano che condividono l’intera estenzione orografica Monte Belvedere-Monte Sant’Elia-Montedoro e le antiche costumanze restituendo una considerazione unitaria di “Comprensorio” tanto necessaria per addivenire ad una gestione territoriale coordinata nell’ambito delle rispettive risorse ambientali, paesaggistiche e culturali. La lettura estetica del patrimonio architettonico, urbanistico e ambientale-culturale delle singole realtà locali viene offerta al vaglio di una maggiore consapevolezza identitaria. Le specifiche illustrazioni di supporto (nr. 166 ) sono lì a provarlo. “Notturno alle Tagghjate”, invece, costituisce tutto il condensato esperenziale dell’autore in materia di Tagghjate, l’assunta maturità del relativo portato. L’articolatissimo e approfondito testo, dopo un’ampia “Premessa” culturale e motivazionale della proposta progettuale assume, nella sua “Parte prima”, la lettura del valore formalistico delle Tagghjate e, immediatamente, seguita dalla parte specificatamente “tecnico-realizzativa” di un possibile itinerario naturalistico attrezzato ad impatto ambientale nullo. La “Parte seconda”, invece, è la proposta di una possibile iniziativa di valorizzazione una volta che sia stato realizzato quanto descritto nella predetta “Parte prima”. Le sette Appendici che a chiusura del libro seguono, infine, sono il documentato delle iniziative personali a favore di un auspicato coinvolgimento sociale delle istituzioni nel recupero e valorizzazione delle Tagghjate nonché del loro contenuto d’identità. Una particolare attenzione merita l’Appendice-documento nr. 7.1. laddove la sintesi descrittiva delle Nostre, accompagnata da un puntuale rimando iconico (illustrazioni nn. 167-191) offre finalmente anche una consistenza “visiva” delle Tagghjate. E’, questo mio sforzo, l’augurio che l’amorevole portato valoriale Tagghjate possa contribuire ad accrescere la coscienza comunitaria d’identità di questa parte di Terra Jonica.              G. Carafa

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